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Dermatite da cosmetici: dermatite allergica o eczema irritativo?
I cosmetici sono preparazioni che vengono applicate sulla cute, occhi, mucose, unghie, capelli e hanno lo scopo di detergere, migliorare l’aspetto e l’odore, dare protezione; non possono avere finalità curative. I cosmetici possono causare una dermatite: 23% delle donne e 13,8% degli uomini hanno riferito una “reazione avversa a prodotti cosmetici o per igiene personale” . Le dermatiti indotte da cosmetici non sono molto frequenti, ma probabilmente sono sottostimate dato che i pazienti smettono di usare i cosmetici sospetti e consultano il dermatologo solo quando le reazioni sono gravi o non regrediscono
Eczema non allergico: cosmetico spesso causa dermatite irritativa e non allergica
La grande maggioranza delle reazioni (forse oltre l’80-90%) sembra dovuta a dermatiti irritative non causate da reazioni allergiche, ma dalla capacità irritante delle sostanze. Sono solitamente provocate da prodotti per l’igiene (saponi, deodoranti…) utilizzati per tempi eccessivamente prolungati, in concentrazioni troppo elevate, non adeguatamente risciacquati o applicati su aree di cute lesa. Altre dermatiti causate dall’uso di cosmetici sono rappresentate da orticaria da contatto, con comparsa entro 30 minuti di pomfi nelle sedi di contatto del cosmetico (solitamente contenente essenze profumate), fotodermatiti tossiche ed allergiche (es. scatenate dall’essenza di bergamotto e successiva esposizione alle radiazioni solari), dermatiti pigmentarie. La prevalenza della dermatite allergica da contatto (DAC) da cosmetici è stimata intorno al 4%. In Italia i cosmetici rappresentano la prima causa di dermatite allergica da contatto non professionale, avendo superato nell’incidenza gli accessori metallici dell’abbigliamento. Il sesso femminile è molto più colpito dalle allergie ai cosmetici e la massima incidenza si osserva tra i 20 e 30 anni. Le aree più colpite da dermatite da contatto da cosmetici sono il volto (incluse palpebre e labbra), le ascelle e le mani.
Cosmetici responsabili di dermatite da contatto
I cosmetici più frequentemente responsabili di dermatite allergica da contatto sono i prodotti per la cura della pelle (creme, latti e lozioni) che non vengono solitamente risciacquati; seguono i cosmetici per unghie, i profumi e i prodotti per capelli (inclusi i coloranti). Tra le sostanze allergizzanti contenute nei cosmetici, i profumi sono i principali agenti responsabili di dermatite . Seguono i conservanti e, con incidenza minore rispetto al passato, i coloranti per capelli. L’allergia ai profumi è in aumento, probabilmente in rapporto ad un maggior uso di cosmetici e prodotti per l’igiene personale. I conservanti sono sostanze che vengono inserite nella formulazione di un cosmetico allo scopo di inibire lo sviluppo di microorganismi. Numerosi conservanti sono utilizzati nei cosmetici, spesso in associazione tra loro: parabeni (presenti anche in prodotti topici farmaceutici), Kathon CG, Euxyl K 400, liberatori di formaldeide (bronopol, quaternium, imidazolidinilurea…). Anche gli emollienti, gli emulsificanti e gli antiossidanti, che permettono la miscibilità fra componente acquosa e componente oleosa dei cosmetici e prevengono il deterioramento degli acidi grassi , possono causare DAC. La lanolina ed i suoi derivati raramente danno allergie; queste dipendono soprattutto dai componenti dei farmaci topici che vengono distribuiti su cute lesa con una diminuita funzione di barriera e quindi più suscettibile a sviluppare allergia. La cocamidopropilbetaina è un comune componente di detergenti e shampoo e può causare allergie. La principale sostanza allergizzante dei coloranti per capelli, nonostante il miglioramento delle tecniche industriali, resta la parafenilendiamina.
Diagnosi dermatite allergica contatto cosmetici: patch test
La diagnosi di dermatite allergica da contatto viene effettuata attraverso l’esecuzione di patch tests , serie integrative addizionali (Serie profumi, conservanti, emulsionanti). Può essere utile effettuare patch tests con i prodotti usati dal paziente.