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Intolleranze alimentari: come si fa a scoprirle e cosa sono?
Per definire l’aumento vertiginoso delle malattie allergiche, avvenuto negli ultimi anni, si utilizza spesso il termine di “epidemia allergica” . Viene stimata una prevalenza nel Mondo occidentale di allergie del 25-30% nella popolazione generale. Ma spesso il numero degli allergici può aumentare per l’uso non appropriato (anche da parte dei medici) delle parole “intolleranza“, “allergico” e “allergia” , anche quando si parla di semplici effetti collaterali dei farmaci, le reazioni tossiche ad alimenti o quelle ad agenti irritanti. Per non parlare di quando la causa allergica, senza nessuna prova scientifica, è chiamata in causa per malattie come : emicrania, obesità, colon irritabile, orticaria cronica, sindrome della fatica cronica, artriti, otite. Putroppo ad aumentare la confusione nei malati (e non solo….) c’è il sempre più frequente ricorso ai test “alternativi” che si propongono di identificare con metodiche diverse dalle tradizionali i cibi responsabili di allergie o intolleranze alimentari. Nei prossimi articoli saranno presentati alcuni dati, estratti da una ricerca della AAITO Associazione Allergologi Italiani che dimostra l’inaffidabilità dei test alternativi per la diagnosi di intolleranze alimentari.
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